L'endoscopia è un ausilio importantissimo per la diagnosi ed a volte anche per il trattamento di numerose patologie. Attraverso dei tubi flessibili contenenti delle fibre ottiche e ad una fonte luminosa, è possibile esplorare dall'interno delle cavità e degli organi che non sarebbero altrimenti facilmente accessibili. Alcune volte è possibile ottenere sia la diagnosi che l'immediato trattamento di una patologia e nella stessa seduta associare un approfondimento ecografico attraverso una sonda collegata all'endoscopio.
Esisitono numerose procedure endoscopiche ma quelle più "comuni" e più frequenti nella pratica clinica sono l'ESOFAGOGASTRODUODENOSCOPIA, la COLONSCOPIA e la BRONCOSCOPIA.
Sono esami generalmente effettuati ambulatorialmente ed in sedazione riducendo al minimo il discomfort per il paziente.
L'esofagogastroduodenoscopia o più comunemente gastroscopia, è un esame che attraverso l'inserimento di un tubo flessibile attraverso la bocca permette di studiare le alte vie digestive: esofago, stomaco e prime due porzioni duodenali. Permette di verificare degli eventuali stati infiammatori o riscontrare ulcere e neoformazioni che possono essere biopsiate (per studiarne la natura) o trattate mediante il controllo di una eventuale emorragia. Possono inoltre per esempio essere direttamente rimossi delle formazioni polipoidi sia per studiarne la natura sia per prevenire eventuali complicanze a lungo termine.
Quando è indicata?
Le indicazioni sono diverse e richiedono spesso il consulto di uno specialista. Le più comuni indicazioni alla gastroscopia sono il dolore epigastrico persistente e la pirosi (bruciore) retrosternale che non rispondono al trattamento. Condizioni più "urgenti" possono essere la presenza di feci scure/picee, la nausea e il vomito persistenti o la disfagia ( difficoltà a deglutire).
La colonscopia permette invece, attraverso l'inserimento di un tubo attraverso l'ano, di studiare la parete interna dell'intestino crasso e delle prime nase digiunali.
Quando farla?
Sicuramente durante il programma di screening del cancro del colon-retto e quindi in presenza di un test per la ricerca di un sangue occulto fecale positivo e dopo i 50 anni. E' utile per diagnosticare e spiegare dei disturbi gastrointestinali persistenti (come il dolore addominale, il tenesmo, l'emessione di muco con le feci) o delle alterazioni dell'alvo prolungate nel tempo.
La broncoscopia, invece, permette lo studio delle vie aeree superiori con l'introduzione di un tubo attraverso il naso. Permette di studiare anche le corde vocali e le alterazioni ad esse associate.
Quando è indicata?
Viene generalmente prescritta in caso di emissione di sangue con la tosse, alcune volte in caso di tosse persistente o dispnea senza altra causa evidentemente. E' fondamentale nella diagnostica di eventuali neoformazioni polmonari o nella rimozione di tappi di muco o oggetti estranei ostruenti le vie aeree.