Le neoplasie maligne del polmone sono tra le neoplasie più diffuse tra la popolazione. Nel 2020 in Italia sono stati stimati circa 41.000 nuovi casi di tumore del polmone (27.550 negli uomini e 13.300 nelle donne): è la seconda neoplasia più frequente negli uomini (14%) e la terza nelle donne (7%).
Il fumo di sigaretta rappresenta il principale fattore di rischio per l’insorgenza del tumore polmonare, e la campagne volte a contrastare il fumo hanno consentito di iniziare a ridurre l'incidenza di parte di questi tumori.
Molte sostanze di origine lavorativa e/o ambientale (asbesto, radon, cromo, arsenico, berillio, cloruro di vinile, idrocarburi aromatici policiclici, clorometiletere, e altri), sono riconosciuti carcinogeni polmonari e possono favorire l'insorgeza di tumore del polmone soprattutto se associati al fumo.
Esiste uno screening per il tumore del polmone in Italia?
Sono stati effettuati diversi studi e la maggior parte di questi è concorde nell'utilità di una TC torace a bassa dose (LDCT) annuale in soggetti ad alto rischio a partire dai 50 anni.
Le linee guida AIOM raccomandano:
In soggetti fumatori o ex-fumatori che hanno fumato almeno 15 sigarette al giorno per più di 25 anni, oppure almeno 10 sigarette al giorno per più di 30 anni, oppure che hanno smesso di fumare meno di 10 anni prima, uno screening annuale mediante TC torace. Anche se altri studi hanno evidenziato come dopo una prima tc negativa sia sufficiente ripeterla ogni 2 anni.
In italia ad oggi non esiste un programma di screening per il tumore del polmone, si discute già da diversi anni ma garantire una tc torace annuale gratuita ad un'ampia fetta di popolazione si scontra con dei costi e dei problemi organizzativi di non facile soluzione.
Cosa fare se ho un sospetto tumore del polmone?
In seguito alla prima formulazione di un sospetto diagnostico di tumore polmonare è indispensabile ricostruire accuratamente la storia clinica ed eseguire un esame fisico approfondito del paziente.
Se il sospetto di neoplasia è stato posto sulla base di una radiografia del torace, l’approfondimento successivo con metodiche di imaging deve prevedere l’esecuzione di una TC del torace, dell’addome superiore, e della regione cervicale inferiore così da verificare nella stessa seduta l’eventuale interessamento di altri organi, quali fegato, surreni e adenopatie sovraclaveari. IL chirurgo valuterà caso per caso se procedere subito ad eventual PET e tc encefalo.
Che possibilità di trattamento ci sono?
La chirurgia con intento radicale è il trattamento di scelta in grado di ottenere una guarigione completa o di migliorare significativamente la prognosi dei pazienti con malattia in stadio precoce. La sopravvivenza globale a 5 anni dopo chirurgia radicale nello stadio I patologico è del 60-80%, nello stadio II del 40-60%, mentre nello stadio III è del 20-40%.
Nel caso di microcitoma e di malattie avanzate la chemioterapia e la radioterapia rappresentato spesso la prima scelta. L'immunoterapia e caratterizzazione biologica delle neoplasie consentono di costruire un trattamento sempre più personalizzato sul singolo paziente con un'aspettativa di vita che sta progressivamente migliorando.