Rispondiamo alle domande più frequenti
La calcolosi della colecisti è, in realtà, una patologia piuttosto frequente nei paesi occidentali. Si caratterizza per la formazione di calcoli di colesterolo e calcio all’interno della cistifellea, l’organo deputato ad immagazzinare la bile prodotta dal fegato.
La maggior parte dei pazienti che valuto ambulatorialmente ha un riscontro del tutto occasionale e non manifesta nessun sintomo associato.
La prevalenza della patologia è abbastanza varia e dipende da diversi fattori di rischio.
I colleghi americani parlano delle 4F:
Family --> Familiarità
Fat --> sovrappeso
Forty --> più frequente dai 40 anni in poi
Female --> più frequente nel sesso femminile.
Le casistiche più comuni riportano comunque una diffusione compresa tra il 5% e il 40%, ma di questi solo un paziente su quattro sviluppa dei sintomi riferibili alla colelitiasi e solo il 15% svilupperà delle complicanze.
Le complicanze, sebbene non frequenti, possono risultare in condizioni particolarmente complesse ed a volte anche gravi.
Per questa ragione è spesso necessario un inquadramento specialistico del problema.
Quali sono i sintomi più frequenti nella calcolosi della colecisti?
La sintomatologia è piuttosto varia, si va dai disturbi digestivi alla colica biliare sino ad arrivare ad un'infiammazione piuttosto seria conosciuta come colecistite acuta.
Il dolore addominale fisso in ipocondrio destro ed epigastrio per almeno 30 minuti è spesso il sintomo più frequente, molto spesso associato a nausea e vomito.
Come si cura?
Ad oggi l’unico trattamento possibile per questa patologia è l’intervento chirurgico di colecistectomia.
L’approccio laparoscopico mininvasivo rappresenta la tecnica di scelta per eseguire questo intervento con una rapida ripresa postoperatoria.
I trattamenti medici proposti sono del tutto inefficaci.
Come si vive senza la colecisti?
Meglio. Quando l’indicazione chirurgica è posta correttamente viene asportato un organo disfunzionale che non svolge in maniera adeguata la sua funzione.
Quando intervenire?
Sicuramente in tutti i casi in cui si sia sviluppata una complicanza della colelitiasi (coledocolitiasi, pancreatite, colecistite, …). Nel caso di malattie sintomatiche non complicate è sempre necessaria una valutazione specialistica con un inquadramento dettagliato del paziente per valutare rischi e benefici di un eventuale intervento e le probabilità di guarigione completa dei disturbi manifestati.